Con il mio progetto ‘Gli uomini delle scintille’ ripercorro alcuni momenti del rapporto con mio padre, utilizzando un apparato iconico di soggetti esclusivamente maschili. La mia ricerca ha sempre avuto una forte componente autobiografica. Nelle opere esposte esploro l’influenza che la figura di mio padre ha avuto su di me, dipingendo un universo maschile segnato da elementi contrastanti. Nei lavori esposti c’è un profondo affetto per la figura paterna, unito a un’intima ostilità nei confronti di immagini idealizzate di mascolinità virile. Due uomini che si baciano in un locale di Berlino, un bambino nudo che gioca con – o forse uccide – un’oca, Davide e Golia, la testa di un’antica statua che rappresenta Giuseppe, l’archetipo del padre. Tutte queste figure non solo ribaltano la semantica del rapporto padre-figlio, ma creano anche una nuova narrazione intorno alla rappresentazione dell’uomo. ‘Gli uomini delle scintille’ è anche un autoritratto esteso, che vuole essere anche un’analisi più ampia della rappresentazione tradizionale della mascolinità.